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Contaminazione da PFAS perfluorurati

Le concentrazioni soglia di contaminazione da PFAS perfluorurati sono state stabilite nel Decreto del Ministero dell’Ambiente del 6.07.2016 che recepisce la Direttiva 2014/80/UE [modifica Allegato II della Direttiva 2006/118/CE] sulla protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento.

Il CNR-IRSA nel 2013 ha pubblicato la «Valutazione del rischio ambientale e sanitario associato alla contaminazione da sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS)» sullo stato di contaminazione da PFAS nei corpi idrici superficiali e nelle acque potabili per l’area di Vicenza. Sono stati introdotti valori soglia per i PFAS per definire la qualità delle acque sotterranee, definita dalla Parte IV, Titolo V, Allegato 5, Tabella 2.

Valori soglia di tabella 3 del DM 6.07.2016

I criteri per stabilire i valori soglia indicati in tabella 3 del Decreto del Ministro dell’Ambiente del 6.07.2016 sono di seguito riepilogati:

  • l’entità delle interazioni tra acque sotterranee ed ecosistemi acquatici associati ed ecosistemi terrestri che dipendono da essi;
  • l’interferenza con legittimi usi delle acque sotterranee, presenti o futuri;
  • la tossicità umana, l’ecotossicità, la tendenza alla dispersione, la persistenza e il loro potenziale di bioaccumulo.

Segue la Tabella 3 Valori soglia per la valutazione dello stato chimico delle acque sotterranee, che include i cinque PFAS che seguono:

  1. Acido perfluoropentanoico (PFPeA) [3 µg/l]
  2. Acido perfluoroesanoico (PFHxA) [1 µg/l]
  3. Acido perfluorobutansolfonico (PFBS) [3 µg/l]
  4. Acido perfluoroottanoico (PFOA) [0,5 µg/l]
  5. Acido perfluoroottansolfonico (PFOS) [0,03 µg/l]
[gview file=”http://www.ecosurvey.it/wp-content/uploads/2018/01/DM_6_07_2016_Tabella_3_stato-chimico-acque-sotterranee.pdf”]

PFAS non inclusi in Tabella 3 DM 6.07.2016

Non tutti i PFAS sono inclusi nella tabella 3 del Decreto del Ministro dell’Ambiente del 6.07.2016, inoltre non è indicato un valore soglia cumulativo di riferimento, e considerata la possibile presenza negli alimenti e nelle acque potabili, l’EFSA [European Food Safety Authority] ha stabilito la dose massima giornaliera di PFOS [150 ng/kg corporeo] e PFOA [1,5 ng/kg corporeo], entrambi perfluorurati alchilici a catena lunga.

E’ utile segnalare i limiti allo scarico idrico imposti dal Decreto della Regione Veneto del direttore dell’Area Tutela e Sviluppo del territorio n. 5 del 22.07.2016 e l’interessante pubblicazione ARPAV sulla Contaminazione da PFAS:

  • Acido Perfluoro Ottan Solfonato (PFOS) ≤ 0,03 µg/litro;
  • Acido Perfluoro Ottanoico (PFOA) ≤ 0,5 µg/litro;
  • Acido Perfluoro Butanoico (PFBA) ≤ 0,5 µg/litro;
  • Acido Perfluoro Butan Sulfonato (PFBS) ≤ 0,5 µg/litro;
  • Somma altri PFAS [Acido Perfluoro Pentanoico (PFPeA) + Acido Perfluoro Nonanoico (PFNA) + Acido Perfluoro Decanoico (PFDeA) + Acido Perfluoro Esanoico (PFHxA) + Acido Perfluoro Eptanoico (PFHpA) + Acido Perfluoro Undecanoico (PFUnA) + Perfluoro Esan Sulfonato (PFHxS) + Acido Perfluoro Dodecanoico (PFDoA)] ≤ 0,5 µg/litro.
[gview file=”http://www.ecosurvey.it/wp-content/uploads/2018/01/AGGIORNAMENTO-RELAZIONE-PFAS-gennaio-2018.pdf”]

PFAS nel sottosuolo non esclude le procedure previste dal Titolo V del D.Lgs. 152/2006

La presenza di PFAS nel sottosuolo non esclude le procedure previste dal Titolo V Parte IV D.Lgs. 152/2006 per ciò che riguarda le indagini di caratterizzazione ed analisi di rischio per siti potenzialmente contaminati:

  • esame della destinazione d’uso del sito;
  • verifica eventuali superamenti delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC);
  • Analisi di Rischio sito specifica (unico strumento per definire l’eventuale stato di contaminazione)
  • verifica eventuali superamenti delle Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR).
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Criteri dei Valori soglia della tabella 3 Decreto del Ministero dell’Ambiente del 6.07.2016

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